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FILASTROCCA DEL PRODE ACHILLE

Achille, figlio di Teti
fondatore fu di Chieti,
quando, a Troia vincitore,
con eroico valore,
ha deciso di cercare
un bel posto dove andare.
E così cammin cammina
ha scoperto una collina
soleggiata, in mezzo ai pini
che era allor senza ... inquilini.
Nel Millecentottantuno,
invocato il dio Nettuno,
fece lì le fondazioni
con i suoi commilitoni
e per fare a Teti onore,
che teneva dentro al cuore,
fu Teate nominata
che da noi ora è abitata.
Le notizie cittadine
di tenore marrucine
ci hanno tutti ora informato
di un bel furto perpetrato.
Come accadde a San Giustino,
che dei ladri fu bottino
quando il busto hanno rubato
in argento lavorato,
ecco un altro disonore:
dell' Achille fondatore
è scomparso in un momento
il suo bronzeo monumento.
Dopo il busto trafugato,
e d'allor mai ritrovato,
che è [mito poi a Siviglia
e nessuno ancor... ripiglia,
ecco un ladro, con gran fallo
porta via Achille a cavallo,

una statua fatta a mano
dall'artista Umberto Diano,
su colonna collocata,
prima della scalinata,
nel cortil municipale,
in restauro totale.
Forse Achille si è stufato
di non esser celebrato
e così, con buon ragione,
al cavallo ha dato sprone
e ha lasciato la città
che gli onori non gli dà,
salvo solo pochi eletti
marrucini prediletti.
Noi quest'Undici di- Maggio
gli rendiamo insieme omaggio
nell' incontro mattutino
festa pur di san Giustino.
E da Cristos ospitati,
come già gli anni passati
in presenza dei Cantori
di Pezzulo uno dei Cori,
con congresso straordinario
celebriam l'anniversario.
in attesa dell' evento
del futur tremilduecento!
Viva Achille in fondatore
a cui insieme diamo onore
noi che diamo ai cittadini
"La Voce dei Marrucini".
Ve le dice pazze bbòne
chi vè dette Lu Bbarone.

(Mario D' Alessandro)
Chieti, Il Maggio 2017 (anno 3198 achilliano)


 

Questa mattina son salito su a Chieti, perchè valeva la pena d'andarci. Parcheggio alla villa nei pressi della biblioteca chiusa in attesa che venga dichiarato se è sicura o essere abbattuta e ricostruita, per intenderci nei pressi dell'ex glorioso palazzo dello studente. Salite le scale e immessomi sul viale della villa comunale si incontra il monumento ai caduti sul lavoro, di recente costruzione, la ruota incomincia a perdere colore scuro sulla lapide bianca e necessiterebbe di un minimo di manutenzione. Andando avanti ci sono tutte le bancarelle per la festa di San Giustino con i venditori di porchetta che oggi sono ben tre. Si arriva poi alla Trinità dove si incontra Ugo Iezzi che ha organizzato qui le celebrazioni per il festeggiamento dell'anno 3198 achilliano. Sul sagrato della chiesa c'è un coro che canta, diretto dal maestro. C'è subito dopo il discorso di Ugo Iezzi e la lettura di una poesia di D'Alessandro, il giornalista del Messaggero. Ci viene presentato anche lo scultore della nuova statua di Achille che verrà messa alla villa comunale, sperando che non se la frechino. C'è quindi tanta bella gente, tutta quella che ama Chieti e che si batte per essa. C'è un naturalmente un rinfresco a cui partecipano un centinaio di persone e ci sono anche i simpatizzanti (quelli che mettono i soldi) del giornale La Voce dei Marrucini. Si va avanti sul corso e in piazza G. Battista Vico c'è la Banda che suona con un altro centinaio di persone che ascolta. C'è una bella atmosfera serena di festa e per dirla tutta basta poco per far felici i teatini, quelli veri, quelli che amano la città di Chieti.

 

Il grandissimo Tonino, lo scultore del nostro Achille

Questa mattina ho avuto la fortuna di conoscere un grande personaggio, Tonino Santeusanio, lo scultore che ci sta facendo la statua di Achille, quella che verrà installata nella villa Comunale di Chieti. Il maestro vive e lavora oggi a Villa Tucci, una frazione di Crecchio, paesino situato nell'immediato entroterra, dopo aver vissuto per molti anni in Germania.

Il bozzetto della statua di Achille

 

    

 

  

 

 

 

    

Tonino Santeusanio e consorte

Nella quiete di quel piccolo borgo immerso in un'oasi di verde, egli sembra aver trovato la vena ispiratrice, visto che si diletta anche nella pittura, nella fusione di bronzi, nei mosaici e in altre discipline dell'arte figurativa, con frenetico ardore, quasi per rincorrere il tempo tiranno nel suo eterno oscillare tra passato e presente, tra l'essere e il divenire. Il suo carattere schivo e riservato lo tiene lontano dai fragori del proscenio, ma l'arte, si sa, trova la sua massima espressione anche nel silenzio, che aiuta a plasmare le idee e le immagini della mente prima della ruvida pietra. “Il compito fondamentale delle mie "creature" – dice l'artista – è di destare i sentimenti, di scuotere l'uomo dal suo torpore cronico “. E in un altro passo del suo pensiero aggiunge: "Non ho mai concesso alla materia di rimanere ferma se nella mente avevo un'idea da realizzare. Maturata l'idea, la costringo a venir fuori».

 

 

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