Pagine di Storia

 

Il campo sportivo

alla Civitella (CH) 

 

      

 

 

 ENIO HOME PAGE  NEXT PAGE

 

Chieti - Piccola storia di calcio teatino


 

 

     1) Chieti - Si sfilava gridando : Duce

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2) Chieti - In bici alla villa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   3) Chieti - Manifestazione di ieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4) Chieti - Calcio anni 30

 

 

 

 

 

 

 

      5) Chieti - Calcio di una volta

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6) Chieti - Quando sfiorammo la B 1963

@nonnoenio

 

Il campo sportivo allora era alla Civitella. Aveva una sola tribuna coperta con diversi gradoni in cemento ed una tribunetta centrale a balconcino, veramente piccola. Il resto era tutto prato recintato, gli spogliatoi erano stati spostati in una casetta dietro la porta lato Seminario. Era diventato il regno di un personaggio mitico per lo sport alla Civitella, si tratta di "Garibaldi" responsabile di tutto l'equipaggiamento della squadra ora si chiamerebbe "magazziniere". Questo personaggio ha cercato di aiutare tutte le squadre minori che avrebbero giocato alla Civitella nei vari tornei scolastici o altro, fornendo specialmente le scarpe da calcio che all'epoca erano rare nei negozi e pertanto molto richieste. Alla destra della tribuna dopo il cancello principale d'accesso, c'era uno spazio riservato agli ospiti ed era sempre occupato da un vociante coro di militari di stanza nelle nostre caserme che tifavano indifferentemente per qualsiasi squadra ospite giocasse, l'essenziale era tifare"contro" la locale squadra. A noi, in altre parole ai ragazzini del "prato",un posto dove stavi in piedi e mancavano anche i gradoni, dava fastidio e gli "ospiti militari" erano sommersi continuamente da fischi e lazzi. Oggi in tutti gli stadi c'è la curva ospite e quindi nulla di nuovo! Tutto era diverso come clima, rapportato a ciò che si vede oggi negli stadi di calcio moderni! La tifoseria era in effervescenza, per il primo campionato di serie C e si discuteva molto sui giocatori. Noi ragazzini sapevamo tutto o quasi sui giocatori di serie A ed anche di B, attraverso i settimanali sportivi (Lo Sport Illustrato) o altro genere di comunicazione e in un certo senso si snobbavano i giocatori di categoria inferiore. La Società aveva fatto nel mese di giugno degli ottimi acquisti che si rilevarono determinanti in certe situazioni e già si discuteva sulla formazione che avrebbe affrontato il nuovo campionato.

 


 

La guerra era stata già dichiarata e tutti si stavano preparando a questa nuova situazione di vita, ma la vera guerra doveva arrivare tra le nostre case solo dopo tre anni. Una serie di deliziosi "ritratti" di squadre teatine negli anni 30. Il ventennio è stato una continua esaltazione dello sport, sopratutto di quella squadra, il Chieti, attingendo a piene mani ai manifesti poetici di Marinetti che aveva cantato Lo schiaffo, il Pugno, l'Azione per l'azione."Una motocicletta in corsa più bella della Gioconda, distruggiamo tutti i musei", proclamavano a gran voce i futuristi. L'attività fisica fu un obiettivo capitale per il regime che intendeva formare atleticamente un popolo pigro, pantofolaio, adatto ad affrontare le prossime prove belliche da combattersi in cielo in terra ed in mare. Giovani ricchi di vitalità ci guardano da queste foto; hanno forse una complessione fisica poco "palestrata", ma sembrano abbastanza scattanti, sopratutto nel saluto romano. Ciò che maggiormente stupisce in essi e piuttosto l'espressione

 

 

grave e matura..  Il 15 agosto tutti a Pescara per la Coppa Acerbo, Gran Premio automobilistico, era uno spettacolo a cui nessuno voleva mancare. Io non avevo nessuno che mi poté accompagnare al circuito, quindi rimasi con i miei genitori e mio fratello nella villeggiatura in quel di Francavilla al mare. La Coppa era intitolata ad un gerarca del Fascio, Giacomo Acerbo della vicina Loreto Aprutino che divenne leader indiscusso nella regione. Le scuole si riaprirono a settembre e la mia classe (V° elementare) fu momentaneamente trasferita, per ragioni di spazio, dalla sua sede naturale di Via Arniense (vicino villetta-Caserma Vittorio Emananuele) in quella provvisoria delle scuole Nolli (vicino Piazza Umberto I°-Palazzo del Governo). Nelle serate a casa la nostra cara radio ci teneva compagnia, come nel dicembre di quell'anno l'EIAR trasmise musica di Verdi in un anniversario della sua morte con il maestro De Sabata e si ascoltava Beniamino Gigli, Maria Caniglia, Ebe Stignani e Tancredi Pasero. Era la stagione radiofonica invernale. Intanto in città nel gennaio 1941 c'era in cartello lo spettacolo della compagnia Gandusio, al teatro Marrucino, che non ebbe luogo nonostante la presenza numerosa del pubblico. La causa, attribuibile, secondo il comico Antonio Gandusio, alla mancata reperibilità di alberghi per tutti gli attori.

 


Nel Paese era voga un gioco a premi con delle famose figurine e i più famosi erano i "quattro moschettieri" ed il feroce"Saladino" in pratica introvabile. Un passatempo veramente impegnativo per tutti quelli che amavano questo tipo di gioco-concorso.                           

 

 

SLIDE DI IMMAGINI  ENIO HOME PAGE NEXT PAGE