Oratorio della Madonna – Capestrano (AQ)
circostanti, per garantirsi una migliore posizione difensiva strategica. Il primo documento è però del 1284 quando Carlo I donò i territori di Capestrano a Riccardo d’Acquaviva di S. Valentino. Nel 1463 il re Ferdinando lo assegnò ad Antonio Piccolomini “questi lo vendè al serenissimo Francesco dei Medici, Gran Duca di Toscana con altri comuni per la somma di 106.000 ducati; questi lo donò ad Antonio de Medici suo figlio naturale il 18 ottobre 1584 col titolo di principe, che lo vendè nel 1596 a Ferrante dei Medici, Gran Duca di Toscana; nel 1616 passò per donazione al figlio primogenito Francesco ed in ultimo faceva parte del reale Patrimonio Mediceo”. Interessante risulta la sovrapposizione di architetture medievali e rinascimentali con numerosi edifici di pregevole fattura. Il nucleo centrale del borgo è abbracciato da una cinta muraria, il cui accesso è consentito da cinque porte: Porta Parete, Porta del Sacco, Porta del Lago, Porta la Palma e Porta Castello detta anche Porta la Macchia. Attraversando Porta Parete si entra nel vecchio recinto
fortificato dal quale si scorge, in basso sulla destra, Porta del Sacco. Risalendo il vicolo più suggestivo del borgo, si giunge alla Chiesa di Santa Maria del Rosario in cui vi è sepolto Antonio Piccolomini. La leggenda narra che in questa chiesa fu battezzato San Giovanni. Scendendo sulla destra attraverso la Porta del Lago si trova la casa natale di San Giovanni recentemente ristrutturata; risalendo sulla sinistra si arriva a porta La Palma. Visitare il borgo è come ripercorrere un viaggio nel passato: il luogo che ora appare silenzioso e fermo è la testimonianza più autentica di un tempo passato, ricco e popoloso che, con i ricavi del commercio della lana, costruì e abbellì i palazzi di una città autorevole e indipendente. |
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