Enio Home Page

 

 

 

Transiberiana

 

 

Camerlengo

 

 

Monti Dauni

 

 

Rivisondoli Presepe

 

 

Giostra Cavalleresca

 

 

Indice Riferimento

 

 

Le industrie del chietino right

a Chieti

 

Le industrie e grafica pubblicitaria fra il 1800 e 1900

 

La nascita e lo sviluppo su scala mondiale dei processi d'industrializzazione coincidono con la nascita e lo sviluppo su scala mondiale di società che organizzano in maniera scientifica la raccolta pubblicitaria. C'è un nesso preciso dunque tra industria e pubblicità. All'aumento della produzione dei beni aumenta la necessità di far conoscere al maggior numero di persone l'esistenza stessa dei beni dei prodotto"La pubblicità è l'anima del commercio" frase che ascoltiamo da sempre, e che pare sia stata pronunciata per la prima volta da Henry Ford, uno dei fondatori della casa automobilistica statunitense che introdusse nel mondo della produzione il sistema di lavoro della catena di montaggio, perfetta sintassi di questo concetto. Una narrazione demandata quasi esclusivamente alle immagini, che racconta storie diverse tra loro ma che insieme c'informano della crescita economica e culturale di un territorio. Etichette, manifesti, semplici annunci o carte intestate di aziende locali che con la comunicazione pubblicitaria costruiscono non solo le basi di un successo economico ma sopratutto la propria identità. In alcuni dei casi proposti gli autori dei materiali di comunicazione sono artisti tra i più importanti e quotati del panorama nazionale. Gabriele d'Annunzio innanzitutto. Basilio Cascella, Mario Prayer, Federico Spoltore e Marcello Dudovich, da tutti riconosciuto come uno dei padri della moderna grafica pubblicitaria italiana. Un racconto per immagini dunque che si apre proprio con una selezione di lavori del maestro triestino che viene premiato con la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi del 1900. La fatina bianca realizzata per promuovere le "Distillerie dell'Aurum" della pineta di Pescara è la protagonista assoluta di una campagna di comunicazione che, anche guardata con occhi contemporanei, risulta essere molto 

 

convincente. Il centro della scena  è occupato dalla figura di una donna misteriosa di cui si scorgono solo una parte del volto e le sinuose labbra dipinte con lo stesso colore della particolarissima bottiglia del liquore Aurum, coprotagonista della composizione, anch'essa posta al centro del riquadro e contigua al volto misterioso. Il fondo blu cobalto fa risaltare in maniera evidente il bianco che cinge il corpo della fatina e il rosso ciliegia della bottiglia, voluttuosa la prima e carica di aspettative e promesse la seconda. In quegli anni Marcello Dudovich lavora per le più importanti aziende e industrie italiane e la sua presenza in Abruzzo nobilita il mercato locale della comunicazione e della pubblicità. Le distillerie, fabbriche di liquori, sono un vero punto di forza dell'industria teatina di questo periodo, e la loro forza economica la si evince anche dalla capacità che hanno di coinvolgere la "meglio gioventù" artistica nell'ideazione e creazione di materiale pubblicitario. Proseguendo nel percorso di  

 

 

visita, subito dopo aver ammirato il lavoro di    Marcello Dudovicjh, c'imbattiamo in uno dei più grandi artisti abruzzesi, Basilio Cascella, capostipite di una famiglia che regalerà all'Abruzzo tanti altri grandi personaggi. Siamo sempre nell'ambito della produzione liquori, e sono tanti i lavori che produce l'artista di Pescara. Disegna etichette per una gamma molto ampia di liquori della ditta Barattucci, cimentandosi anche con la grafica "tout court". Il punto più alto lo raggiunge nell'etichetta del liquore Corfinio in cui immortala una delle donne abruzzesi che lo hanno reso famoso come pittore, adornata con gli ori della tradizione orafa d'Abruzzo. Sono tante le aziende che beneficiano della sua bravura.  La "premiata Fabbrica" di Epifanio Troiano di Villafonsina sempre nel campo dei distillati, così come la ditta dei fratelli Pascale di Popoli, che per anni furono anche i suoi principali sponsor. Per questi ultimi disegna etichette per il liquore Centerbe raffigurando scene bucoliche dove la figura femminile indossa abiti e ori della tradizione abruzzese mentre la figura maschile si propone sempre in tutta la sua 

 


vigoria fisica... Quando invece il prodotto da commercializzare ha altre finalità, aziende di tessuti piuttosto che acqua minerale o, quelli che oggi definiamo centri benessere, la figura femminile smette gli abiti della tradizione e passa ad una eleganza più urbana o, in alternativa, si mostra in tutta la sua naturale bellezza propio per sottolineare gli effetti positivi e gli aspetti benefici del prodotto promosso. Il lavoro che incontriamo prima di entrare nella grande sala che accoglie il cuore dell'esposizione è una superba creazione di Mario Prayer, l'autore degli affreschi della Sala Giuseppina del Kursaal Santalucia di Bari. Una composizione che ritrae due giovani amanti mentre si baciano, e un signore anziano che sorseggia, sdraiato sull'erba e dinanzi a ciò che resta di un pranzo all'aperto, un bicchierino di liquore,"specialità della premiata distillerie liquori" della ditta Giulio Barattucci di Chieti. La scena fissa dove si svolge l'avvenimento è rappresentata dalla "montagna madre": la Majella. Più che comunicazione pubblicitaria siamo quasi in un film, una vera e propria narrazione appunto. La grande stazione che accompagna, a cavallo tra Ottocento e Novecento, la nascita e l'ascesa di tante industrie abruzzesi beneficia dunque della comunicazione pubblicitaria, che nel frattempo si struttura anch'essa come vera e propria industria. Nella grande sala che ospita il cuore dell'esposizione è possibile vedere da vicino molti dei nuovi prodotti che irrompono sul mercato della comunicazione accanto a strumenti più classici che abbiamo visto in apertura dell'esposizione stessa. Non solo pittori e dipinti importanti ma anche parole. Parole composte

 

E' tante 'bbone stu parrozze nove

che pare na pazzie de San Ciattè

c'acvesse messe a su gran forne tè

la terre lavorata da lu bbove

 

la terra grasse e lustre che se coce

[...] e che dovente a poche a poche

chiù doce de qualunque cose doce

 

 

da uno dei più grandi esponenti culturali della terra d'Abruzzo, Gabriele d'Annunzio. Per uno dei dolci più famosi in terra adriatica, il Parrozzo, d'Annunzio scriva un sonetto per la "premiata fabbrica di biscotti e dolci" Luigi D'Amico di Pescara, che molto contribuirà al successo commerciale dello stesso prodotto. Scritto di suo pugno su carta intestata, questo sonetto ancora oggi, dopo circa novanta anni, campeggia sulle nuove confezioni del prodotto a testimonianza della scelta lungimirante e di qualità fatta a suo tempo. L'azienda D'Amico realizza il suo primo locale, il Caffè D'Amico, in perfetta immagine coordinata, e partecipa con creativi stand a molte manifestazioni fieristiche dell'epoca. L'industria dolciaria, al pari di quella dei liquori è molto attiva sui mercati che si stanno sviluppando con velocità nuova rispetto al passato. Uno degli esempi più longevi di questo settore è la ditta Piretti di Atessa, che guadagna un'importante riconoscimento all'Esposizione Universale di Parigi del 1900. Le etichette proposte in questa occasione, di diversa foggia e dimensione, testimoniano la qualità artistica raggiunta. Non solo manifesti o etichette quindi, ma un nuovo modo di proporre il proprio marchio che attraversa e informa tutto ciò che le aziende producono. E' il caso dell'azienda Barattucci di Chieti, di cui si possono ammirare prodotti grafici 

 

 

non necessariamente destinati al grande pubblico ma rivolti al personale interno all'azienda. E' la cosiddetta modulistica "minore", prestampati per comunicazioni tecniche o targhette per la spedizione dei colli merce. Anche quest'azienda partecipa a diverse manifestazioni fieristiche, promuove e organizza eventi pubblici, è presente con annunci sui quotidiani dell'epoca, ma sopratutto utilizza la sponsorizzazione di eventi sportivi per veicolare la propria immagine. Una declinazione completa del marchio che punta a ottenere la massima visibilità utilizzando tecniche di comunicazione che diventeranno prassi solo molti anni più tardi. Nasce in un polo storico dell'industria abruzzese dei liquori, la media val di Sangro, la distilleria Jannamico che con Piretti di Atessa e Evangelista di Borrello rappresenta uno degli interpreti del "genius loci" di un territorio straordinario.L'opera di Mario Prayer, che ritrae una giovane donna in abito tradizionale nell'atto di porgere al cliente il prodotto che sta promuovendo, è un'ulteriore testimonianza della grande qualità artistica che queste aziende sono in grado di veicolare. La scena fissa è ancora una volta rappresentata dalla Majella, vera indiscussa protagonista di gran parte delle opere grafiche proposte. Una comunicazione dunque che pone al centro dell'interesse i prodotti, il territorio e la cultura che quel 

 

 

 

territorio esprime. Una proposta autenticamente contemporanea che, con circa un secolo di anticipo, indica temi e riflessioni che sono parte integrante e costruttiva della nuova frontiera della comunicazione, quella che propone un'idea dello sviluppo fondato sulla valorizzazione del territorio di appartenenza Partendo quindi dalla propria terra, le aziende promuovono più facilmente i propri prodotti, così ecco le ventidue etichette dell'industria dei liquori Evangelista di Borrello, diverse per cromie e per soggetti raffigurati. Protagonista è ovviamente la natura, ma anche il semplice tratto grafico e la presenza di figure umane a comporre quadri e rappresentazioni che molto richiamano la finzione cinematografica. Più sobrie e rigorose le etichette delle aziende dolciarie di Filippo Palmiero e Emo Lullo, entrambe di Guardiagrele. C'è sempre la Majella a vegliare su tutto, ma spesso prevale il tratto grafico e la poeticità viene demandata alla scelta del carattere tipografico. Emo Lullo ha inoltre il merito di avere inventato uno dei spiritosi e originali prodotti dolciari d'Abruzzo, le "Sise de le monache". L'influenza della pubblicità attraversa tutti i settori commerciali e imprenditoriali, e ben presto si estende al settore delle costruzioni, dei materiali da 

 

 

costruzione, all'industria meccanica così come quella farmaceutica. Nasce anche una casa di produzione cinematografica, la Teatina Film di Chieti, che sceglie la strada della promozione della cultura locale attraverso la "produzione di fil di carattere esclusivamente abruzzese". Anche gli istituti bancari cercano nuovi clienti attraverso l'utilizzo di strumenti di comunicazione pubblicitaria e analogamente all'industria dolciaria, si rivolgono al mondo dell'arte per comunicare il proprio prodotto. Protagonista di questo periodo, siamo nella prima degli anni Trenta del Novecento, è l'artista Federico Spoltore che realizza per due banche locali altrettanti progetti di comunicazione. Il primo del 1934 ed è un buono fruttifero disegnato per la Cassa di Risparmio di Guardiagrele. Anche quì come per le altre opere che abbiamo già incontrato nel percorso di visita, il tema è bucolico. Una ragazza con un fascio di grano tra le braccia si dirige, a piedi nudi, verso il centro della composizione, mentre un pastore, appoggiato a un bastone, scruta l'orizzonte. Il secondo lavoro è un pendaglio pubblicitario che promuove il "Prestito nazionale per la campagna etiopica" realizzato per la Cassa di Risparmio di Chieti. In questo caso il protagonista dell'opera è un militare con fucile d'ordinanza a tracolla che cerca di conquistare terreno. Non sono solo però i grandi istituti bancari a promuovere la propria attività attraverso la pubblicità; anche iniziative più modeste e di origine popolare utilizzano i nuovi strumenti per raggiungere il proprio scopo. Una testimonianza in tal senso è offerta dall'iniziativa di don Epimenio Giannico che portò alla fondazione Cassa Rurale di San Francesco d'Assisi di Atessa, oggi Banca di Credito 

 

 

Cooperativo Sangro Teatina. Il fenomeno della pubblicità investe in poco tempo tutta la società abruzzese. Le piccole imprese industriali e manifatturiere, così come le piccole aziende artigiane o le singole attività commerciali, si dotano ben presto di tutti gli strumenti utili a promuovere la propria azienda. Le tante e diverse carte intestate qui esposte rappresentano una documentazione storica fondamentale per testimoniare l'attenzione che ogni singola azienda aveva per tutti i materiali con una valenza pubblica. Il nuovo secolo, quello che sarà definito il  "secolo breve", porta con se, tra le tante novità che introduce nella quotidiana, un'esigenza sconosciuta fino a qualche decennio precedente: la necessità di muoversi con più frequenza e velocità su tutto il territorio regionale. Nasce così, su larga scala, il trasporto su gomma. La ditta Di Fonzo di Scerni, protagonista di una sequenza di immagini molto suggestive, è tra le prime società del settore a utilizzare come 

 

 

comunicazione pubblicitaria strumenti nuovi come la cartolina turistica. Tra le immagini proposte in mostra c'era una strepitosa copertina di Walter Molino della Domenica del Corriere che riporta un singolare fatto di cronaca avvenuto tra vasto e Agnone. Con il trasporto su gomma, pubblico e privato, si sviluppa rapidamente anche una nuova forma di "business" il turismo. Le strutture ricettive presenti sul territorio si adeguano quindi alla nuove esigenze, seppur con minor clamore rispetto alle altre aziende, cominciano a utilizzare la pubblicità per promuovere le proprie attività commerciali. L'esposizione si chiude con un grande salto temporale che ci porta direttamente dalla metà degli anni Sessanta del Novecento a oggi, per testimoniare, attraverso due grandi aziende che hanno la loro base produttiva sul territorio abruzzese, come si è evoluta nel tempo la pubblicità e quanta strada sia stata compiuta dal manifesto di Marcello Dudovich ai nuovi moderni strumenti di comunicazione.

@nonnenio

 

      Foto delle Etichette    Enio Home Page  Indice Riferimento

 
  

  Return to Top