Passando da Crecchio stamattina ho deciso di andare a
trovare il mio amico il Maestro Tonino Santeusanio. Ho
potuto apprezzare dentro il suo capannone, le sculture fatte
e quelle che a cui sta lavorando. Un uomo con una forza
immane nell’affrontare la nuda pietra e trasformarla in una
“figura” che attrae. Piccole, grandi statue che escono dalla
sua mente e si trasformano in qualcosa di meraviglioso
tramite il suo braccio.. Attraverso le opere scultoree
contenute in un salone espositivo nei pressi del suo
laboratorio è possibile ripercorrere la sua vita artistica,
dai tempi della sua giovinezza fino ai giorni nostri. E’
possibile seguire il suo itinerario evolutivo, scorgendo
nell'incantata fissità delle forme scolpite, un impluvio di
idee mirabolanti, di volontà esplosive, di impulsi sensuali,
di rigorosi sentimenti che dalla mente si trasfondono alle
mani e da queste alla pietra e il suo fluido creativo,
magnetico e vitale dove restano impressi in eterno. Incanto
e meraviglia accompagnano l'itinerario tra forme arcane e
flessuose, espressione di una tursontuosa poetica
dell'immagine e di una raffinatezza essenziale e linda. Il
maestro vive e lavora a Villa Tucci, per me difficoltoso
raggiungerlo, una frazione di Crecchio, paesino situato
nell'immediato entroterra. Dopo aver vissuto per molti anni
in Germania, dove in 2 anni riuscì a fare 10 anni della folk
school impiegandosi poi a 15 anni nella realizzazione di
colori e disegni da applicare sui
maglioni
. Oggi nella quiete di questo minuscolo borgo, immerso in un'oasi di
verde, sembra aver trovato finalmente la vena ispiratrice, visto che
si diletta anche nella pittura, e nella fusione di bronzi, nei
mosaici e in altre discipline dell'arte figurativa, con frenetico
ardore, quasi per rincorrere il tempo tiranno nel suo eterno
oscillare tra passato e presente, tra l'essere e il divenire. Il
suo carattere schivo e riservato lo tiene lontano dai fragori del
proscenio, ma l'arte, si sa, trova la sua massima espressione anche
nel silenzio, che aiuta a plasmare le idee e le immagini della mente
prima della ruvida pietra. “Il compito fondamentale delle mie
"creature"
–
dice Tonino, parlando con mia moglie - è di destare i sentimenti e
scuotere l'Uomo dal suo torpore cronico. Non ho mai concesso alla
materia di rimanere ferma, se nella mente avevo un'idea da
realizzare. Maturata l'idea, la costringo a venir fuori”. E’ stato
in passato un allievo e un vanto del prof. Andrea Cascella,
Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Brera, il quale a
proposito di Tonino ha scritto: “Di Santeusanio mi ha conquistato la
sua indocilità nel plasmare la materia con eleganza”. Io aggiungo:
Santeusanio ha utilizzato le idee e ne ha valorizzato i valori
artistici. Tonino poi insoddisfatto dei compiti affidatigli
all’Accademia ha deciso di mettersi a realizzare in proprio, tanta
era la voglia di scolpire la nuda roccia ed è passato dalle opere
gigantesche alle opere minute di cui ha costellato le mostre di
tutta Italia. Considerazione finale: ha una mostra permanente al
museo Castello di Crecchio che vi consiglio vivamente di andare a
visitare.
@nonnenio