a Chieti
Chieti torna in
piazza, il corteo del camerlengo
Momenti e ritratti durante la rievocazione storica del
CAMERLENGO a Chieti il 24 settembre . Ben organizzata ed
interessante . Purtroppo la pioggia ha messo lo zampino
rovinando l'ultima parte in piazza S.Giustino . Nonostante
ciò i figuranti hanno ammirevolmente portato a termine la
rappresentazione della investitura del Camerlengo sulle
scale della Cattedrale .
L'importanza del suo ruolo verrà onorata in un corteo in
programma domani (mercoledì 10 maggio); dalle ore 19, nel
centro storico di Chieti. Si tratta del camerlengo, il "sindaco"
della città nel XV secolo, che ogni anno viene ricordato in
un corteo storico organizzato dall'associazione culturale
Teate Nostra.
.
All'epoca del carmerlengo, a Chieti le leggi venivano
promulgate da un Parlamento di 210 membri, 35 per ciascuno
dei 6 rioni della città, ossia Fiera, Porta Pescara,
Trivigliano, San Giovanni, Sant'Angelo, Terranova. Al
camerlengo, che veniva eletto dallo stesso Parlamento,
spettava il potere esecutivo.
Due volte l'anno - il 24 febbraio e il 25 agosto - i 210
delegati si radunavano per scegliere, tra 6 candidati dei
rioni cittadini, l'uomo che per i 6 mesi successivi avrebbe
eletto la città. Si trattava di un procedimento lungo e
complesso, da cui erano esclusi ovviamente i 6 in lizza per
il potere.
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Dopo l'elezione, il Mastro d'Atti redigeva il verbale e il
prescelto giurava nelle mani del vescovo di amministrare
bene la città. Alla fine del suo incarico, doveva rendere
conto del suo operato a due sindacatori eletti dal
Parlamento.
Oltre a governare, ordinando eventuali ronde
notturne e la chiusura e l'apertura delle porte cittadine, il
camerlengo poteva imporre i prezzi dei generi alimentari venduti
nelle piazze e nelle botteghe, deteneva diritti ecclesiastici,
arrivando a scegliere il predicatore dell'Avvento e della Quaresima.
E il corteo organizzato in concomitanza con i festeggiamenti per il
patrono San Giustino ricorderà proprio quel periodo, con la sfilata
di oltre 60 figuranti, a ricostruire un'epoca ormai passata. In
particolare ci saranno l'alfiere, con lo stendardo della città che,
secondo Cesare De Laurentiis, è quello originale di Chieti e
probabilmente risalente al tempo delle Crociate; i tamburini, 8
coppie di nobili, 5 dame, 16 damigell, 2 paggetti, la dama delle
chiavi delle porte della città.
Figure chiave sono i 3 giudici del parlamento theatino,
ossia il mastro d’atti (segretario del Parlamento), il
giudice ai contratti pubblici e privati della città e il
giudice della corte civile; il capitano dei castelli, che
veniva eletto dal Parlamento per l’amministrazione dei
castelli e dei feudi della città; il massaro, che era
economo o tesoriere della città. Conclude il corteo il
camerlengo di Civitas Theatina, accompagnato da 6 soldati
con gli stendardi dei 6 rioni cittadini. Si tratta del rione
San Giovanni (Corso Marrucino – via Cauta – via Mater
Domini), il cui simbolo è l’Aquila di San Giovanni Battista;
Porta Pescara (Duomo – via dei Crociferi – Porta Pescara) il
cui simbolo è Porta Pescara; Sant'Angelo (via Cesare
Battisti – piazza Malta – via De Lollis – piazza Matteotti –
via S. Eligio – via Paradiso – salita Santa Chiara) il cui
simbolo è l’Arcangelo Michele, perché in quel luogo vi era
la chiesa di San Michele Arcangelo; Fiera (attuale via
Spaventa – via Asinio Herio – via Vicentini – corso
Marrucino) il cui simbolo è una croce sormontata da una “ S
“, simbolo dei Celestini; Trivigliano, (Chiesa di S.
Agostino – S. Agata – L.go S. Maria), il cui simbolo è
costituito dai gigli d’oro a ricordo degli Angioini
imparentati con i Sovrani di Francia. La striscia rossa,
alla sommità dello stendardo, con i denti verticali, fu
introdotta da Carlo I D’Angiò; Terranova (Piano S. Angelo –
S. Antonio – via dei Sette Dolori – via De Attiliis) il cui
simbolo è la Torre che vuole ricordare i Castelli fatti
distruggere da Carlo I° D’Angiò per allargare la Città e
aumentarne la popolazione.
Nota importante :
Tutte le foto sono
di Raffaele Zuccarini e sono prese su facebook
@enio
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