Il
Tavoliere e i Monti Dauni
Un viaggio alla scoperta dei segni che la storia e i suoi protagonisti hanno
lasciato su questo territorio ancora poco conosciuto. Le Puglie, non la Puglia.
Questa è la prima cosa che ti dicono appena giungi sui Monti Dauni. Una terra
meravigliosa, ricca di paesaggi, colori e tradizioni difficili da dimenticare.
Una terra dalle antiche tradizioni, che ha visto nel corso della sua lunga
storia avvicendarsi popoli e genti, culture diverse combattersi e mescolarsi
insieme dando vita a tutta una serie di sincretismi culturali ancora vivi al
giorno d’oggi. Ed è da questo retaggio che affonda le sue radici la cultura
dell’ospitalità e dell’accoglienza in un’oasi di pace e tranquillità, circondati
da una natura incontaminata e dalle dormienti vestigia pronte a raccontare
millenni di storia.
L’Appennino Dauno delimita il confine ovest del Tavoliere delle Puglie. Dolci
paesaggi di collina contrapposti a rigogliose foreste di querce e di faggi.
Suggestivi borghi dalle case in pietra, dove la bellezza della natura incontra
centri ricchi di storia caratterizzati dalla quiete delle antiche atmosfere
paesane in uno scenario indefinibile, unico e di rara bellezza. Una terra dai
colori intensi. In estate domina il giallo del grano maturo e dei girasoli,
contrapposto al verde delle roverelle, delle querce e dei faggi, boschi un tempo
regno incontrastato dei Briganti. Una Puglia diversa da quella conosciuta e
immaginata: vaste distese di ulivi secolari e piane ricoperte da vigneti con la
terra rossa arsa dal sole. Niente di tutto questo. Una natura rigogliosa con
monti, colline, vallate, torrenti e fiumi. Laghi di montagna, pascoli d’altura,
ma anche orti, vigneti e uliveti, sentieri, antichi tratturi e le Vie Francigene.
Un paesaggio diverso e variegato tutto da scoprire, un vero spettacolo.
Un luogo dove è possibile vivere l’ambiente e la natura in molti modi. Con
tranquille passeggiate a piedi nei boschi lungo i sentieri, da soli o
accompagnati da esperte guide, ma anche in maniera più attiva, soprattutto per i
più sportivi. I Monti offrono percorsi per il trekking anche molto impegnativi,
sentieri e tratturi da percorrere in bici, in moto o a cavallo. Parchi avventura
con percorsi sospesi tra gli alberi e poi, per i più temerari, la possibilità di
planare sulla Valle del Cervaro in parapendio o in deltaplano. Ma è a tavola che
questi luoghi esprimono il meglio della cultura e della tradizione culinaria
pugliese, pardon, del Tavoliere e dei Monti Dauni. Una cucina contadina di
antica sapienza in grado di valorizzare al meglio tutte le materie prime che
questa splendida terra offre. Prodotti di eccellenza come il Senatore Cappelli e
l’Armando, pregiate qualità di grano, i vitigni autoctoni, come il Tuccanese
salvato dall’estinzione dalla Cantina di Leonardo Guidacci e il Nero di Troia.
Ma anche il Rosato, una qualità sempre più richiesta e apprezzata, con i vini
pluripremiati delle Cantine Spelonga, della Masseria Duca D’Ascoli e di Borgo
Turrito. E poi il tartufo, lo scorzone dei boschi di Biccari e di Roseto
Valfortore, il caciocavallo dei Monti Dauni, la ricotta, il fiordilatte e il
cacioricotta. Il prosciutto e il lardo di Faeto, il capocollo, la sopressata, la
salsiccia, la noglia. Infine, l’extravergine di oliva D.O.P. dauno biologico, le
gustosissime olive, il fagiolo e la cicerchia dei Monti Dauni.
Città e borghi
Bovino
Vicoli tortuosi che conservano l’antica armonia urbanistica risalente alla
ricostruzione del borgo e delle mura difensive dopo la distruzione longobarda.
“Bandiera Arancione” dal 2013, Bovino si fregia anche della menzione di “Borgo
Più Bello d’Italia”. Ogni anno a marzo si tiene la “Disfida del soffritto di
maiale”, evento organizzato dagli enti locali in collaborazione con Slow Food.
Anzano di Puglia
Terra di frontiera e crocevia di tradizioni. Grazie al Regio Tratturo
Pescasseroli-Candela che la fiancheggia, Anzano deve alla transumanza e agli
scambi con l’Abruzzo le sue tradizioni culturali e gastronomiche.
Orsara di Puglia
Grazioso borgo circondato da un patrimonio naturalistico unico. Ambiente e
storia sono due ottimi motivi per visitare Orsara, ma il più richiamo più forte
è quello enogastronomico: cacioricotta, caprino, asparagi, pane di grano duro e
vini. Sono tante le tipicità di Orsara, città insignita del marchio di
“Cittaslow” di Slow Food. Per la varietà e la fruibilità delle attrattive
turistiche Orsara è stata insignita anche della “Bandiera Arancione” del Touring
Club.
Troia
Troia è un affascinante borgo medievale. La storia della città è legata
indissolubilmente a quella della Chiesa, un legame visibile ancora oggi
nell’arte e nell’architettura del Borgo. Simbolo del passato religioso della
città è lo splendido rosone della Cattedrale, massimo esempio del romanico
pugliese.
Accadia
Una piccola città misteriosa, un borgo che rivela con garbo preziose
testimonianze di storia e tradizioni. Grotte preistoriche, mitologia greca,
strade romane, fortificazioni Sveve. Con il Rione Fossi che si distingue per una
strana assonanza con i sassi di Matera. Ed è proprio questo magico luogo ad
ospitare Accadia Blues, il Festival Internazionale del Blues che da ben otto
anni, alla fine del mese luglio, ospita artisti di livello mondiale in una
cornice unica, suggestiva e carica di storia.
Deliceto
Caratterizzato da ricchi boschi di querce, da macchia mediterranea, da uliveti e
vigneti, Deliceto ha un’origine antichissima, come dimostrano le preistoriche
grotte scavate nella roccia del Rione Pesco ad opera di comunità osco-italiche.
Castelluccio dei Sauri
Un borgo dalle origini sicuramente molto remote. Zona di scavi archeologici dove
sono state rinvenute una serie di meravigliose stele antropomorfe e oggetti di
pregio storico-artistico riconducibili all’età del rame. Reperti che possono
essere ammirati nei musei di Bovino e Foggia. Tanti i prodotti della terra che
piccole aziende a gestione familiare lavorano e confezionano come: il vino,
l’olio extra vergine di oliva, gli scaldatelli, i taralli e i dolci artigianali.
Borgo Segezia
Realizzato a partire dal 1939, Borgo Segezia rientrava in un piano strategico di
riassetto territoriale del Tavoliere durante la riforma agraria ad opera del
Fascismo. Conosciuta anche con il nome di Littoria del Tavoliere, fu voluta
dall'Opera Nazionale Combattenti che affidò a Concezio Petrucci il Piano per la
bonifica. Petrucci era già noto per aver edificato dal nulla città come Aprilia
e Pomezia. Uno dei borghi meglio conservati dove è possibile vedere i diversi
edifici pubblici che all’epoca definivano il nuovo concetto di borgo in una
piccola città: la caserma dei Carabinieri, gli uffici comunali, la Casa del
Fascio, la locanda, la scuola, l'ufficio postale e la chiesa.
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